sabato 14 aprile 2012

LE ANTICHE RICETTE RACALMUTESI


Sono una racalmutese, nata e cresciuta in questo paese, orgogliosa delle proprie origini.Racalmuto, oltre ad esprimere tanto in molti campi, vanta tradizioni culinarie.Mi piacerebbe che, su questo blog, venissero riprese le antiche ricette locali, dalle pietanze: “li purpetta di crita", ai dolci: "li viscotta cu li pizza, li mustazzola”, alle marmellate: “la cucuzzata, lu meli di ficu”.Mi rivolgo a tutte quelle persone che conoscono queste ed altre ricette ed abbiano voglia e pazienza di descriverle, affinchè le nostre tradizioni non spariscano.Sarebbe un vero peccato, perché fanno parte  della nostra cultura.Bisogna recuperare tutto ciò prima che sia troppo tardi.

Maria Rosa Clotilde (Rurù)
Stampa il post

6 commenti:

  1. Un Amico di Regalpetra15 aprile 2012 alle ore 00:48

    Cara Maria Rosa Clotilde, leggendo il tuo appello o richiesta, molto interessante, importante e intelligente.
    Ti consiglierei,se me lo permetti, dandoti la mia disponibilità a collaborarti,come credo sarà disposto il Racalmutese Fiero ed altri racalmutesi,attenti all'arte culinaria della nostra tradizione.
    Cosa voglio dire, coniugare la tua passione a un lavoro vero, specialmente in questo periodo nero per il lavoro,mettere in atto strategie di educazione allo sviluppo sostenibile e alla qualità dei servizi turistici e della produzione tradizionale.
    Offrire la possibilità ai visitatori della nostra Racalmuto ed anche ai Racalmutesi di scoprire prodotti tipici, eccellenze del territorio.
    Un vero viaggio attraverso la cultura e la conoscenza del cibo.
    P.S. io purtroppo non so elaborare pietanze,ma mi piace mangiare.

    RispondiElimina
  2. Cara Rurù, mi sembra una grande idea, perche non inizi a pubblicare qualcosa che sai fare tu? cosi da incoraggiare altri a fare altrettanto?

    Marco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Marco, grazie per l'apprezzamento,a breve leggerai qualche ricetta. Saluti. Rurù

      Elimina
  3. Un dolce racalmutese praticamente scomparso da più di mezzo secolo, si chiamava "mastacuttè" o qualcosa di simile. Si preparava verso i primi di settembre con i fichidindia maturi (cioè quelli che non piacciono molto e che di solito si lasciano appesi alla pianta). Si preparava una passata di fichidindia che si metteva ad asciugare al sole sulle stesse tele dell'estratto di pomodoro, e quando si condensava bene si preparavano dei dolcetti di forma simile ai "mastazzuoli di vino cotto" aggiungendo farina e cannella. Non so però se si mettevano a forno o quale era la procedura esatta. Se qualcuno si ricorda sarebbe interessante poter ripristinare questa tradizione perduta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Anonimo, a me risulta che i "mastacuttè" siano dolci delle Madonie e precisamente di Gangi. Si preparano con farina, zucchero e succo di fichidindia. Comunque fammi sapere se venivano fatti anche a Racalmuto. Saluti. Rurù

      Elimina
    2. Si li faceva mia nonna, che il punto più lontano da Racalmuto in cui arrivò fu Naro (credo che non sapesse neanche dell'esistenza delle Madonie)e mi ricordo anche che avevano un gusto particolare che non a tutti piaceva: forse questo avrà determinato la scomparsa del dolce. Chi lo sa! fra lo Zoppo di Gangi e Pietro D'Asaro nel seicento, oltre ad una collaborazione pittorica esisteva un grado di parentela,vuoi vedere che questi si scambiarono qualche ricetta???

      Elimina