venerdì 20 luglio 2012

Digito….ergo sum

"….caz...non ti posso dare il  4% perché la ditta mi dà il 5%...e che ti tengo la  candela?” “ Hai dato il latte al bambino, con poco zucchero mi raccomando..”
“…non mi rompere i co…io non ci vengo”  Questi sono i discorsi pronunciati. al telefonino dai clienti  di una banca mentre attendono il loro turno. Vado a sedermi un po’ distante e tento di concentrarmi nella lettura del libro che ho con me. Pochi minuti dopo, un giovanotto occupa il posto vicino a me e incomincia a giocare con il suo cellulare. Il tono dei tasti è alto e rumoroso. Non si accorge che sta dando fastidio e che lo guardiamo con riprovazione!Non sono contraria ai cellulari che, anzi, spesso sono utilissimi ma allo spasmodico loro utilizzo, specialmente da parte dei giovanissimi. Li avete mai osservati mentre stanno assieme magari in pizzeria? Non parlano tra di loro, sono sempre connessi con altri. Sembra che la loro esistenza sia legata alla digitazione e che il pensiero sia sempre  altrove….Zero interesse per ciò che succede intorno, sotto gli occhi . La nonna sperava di potere chiacchierare con i nipoti, dopo aver faticato tutto il giorno tra i fornelli per preparare la succulenta cena. Ora, delusa, li osserva mentre si appartano, subito dopo aver consumato il pasto, per navigare e comunicare in fb. Non si arrende, li rimprovera ma ottiene mugugni e solo frammenti di presenza. In chiesa, in piena omelia,uno squillo di cellulare fa uscire fuori un vecchietto che non riesce a spegnerlo, mentre molte ragazzine continuano a mandare e ricevere sms! Ma quale ascolto, dove sono, perché sono lì? Anche il giovane organista tra una sonatina e un’altra non resiste dal dare una sbirciatina al suo iphone! Il guardarsi negli occhi, l’osservare la postura mentre aleggia un’emozione, l’offrire all’altro un sorriso d’incoraggiamento, il notare il piacere dell’incontro e del racconto, il silenzio carico di girandole di pensieri, sembrano essere  elementi  di una metodologia  della conoscenza d’altri tempi. I cellulari non hanno migliorato granché la natura delle comunicazioni tra gli esseri umani e la qualità dei rapporti interpersonali. Non tralasciamo, inoltre, il danno alla salute che l’uso smodato dei telefonini può provocare soprattutto ai soggetti giovani. E’ accertata dalla ricerca scientifica la possibilità di contrarre un cancro al cervello dopo dieci anni di utilizzo, prolungato per circa trenta minuti al giorno. Quest’anno vanno di moda le spiagge “wi-free”ovvero senza campi magnetici e copertura di rete. Ma le chiese non sono, da sempre, luoghi in cui la sola connessione consentita  sia quella  con Dio?

Maria Di Naro
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4 commenti:

  1. “KEICHU”, così è stato chiamato in Cina un recente studio sulla dipendenza dal cellulare, un problema che colpisce soprattutto i giovani. Il confine tra “comportamento normale” e “comportamento aberrante” è sottile. Si parla di “cellularomania” quando le chiamate in entrata ed in uscita, superano i 300 contatti.

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  2. Siamo meno attenti ai nostri figli e non rappresentiamo un buon esempio per loro.

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  3. il progresso non sempre genera positivismo

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  4. si dovrebbero applicare le regole che esistono per il fumo: dove è consentito, dove è vietato

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