venerdì 31 agosto 2012

Racalmuto non ci sta!


Ormai è un movimento popolare vero e proprio. Racalmuto non vuole soccombere e si adopera, in tutti i modi, per evitare che ciò avvenga. Troppe le tasse che gravano sui cittadini e troppe le tensioni, le preoccupazioni per un futuro che ancora appare nebuloso. Numerose le iniziative in paese; i vari schieramenti politici, attraverso i loro rappresentanti, chiedono che le aliquote vengano abbassate e che si apra la strada al dialogo. Le associazioni salinai e zolfatai, combattenti e pensionati, muovono verso il Comune con l’intento di far sentire le loro ragioni. In rete, nei vari siti, viene condiviso ciò che, su queste pagine, abbiamo scritto in precedenti articoli: l’attenzione è rivolta alle fasce deboli, anziani con reddito insufficiente, a loro vengono rivolte le nostre maggiori preoccupazioni. Altro aspetto da non trascurare, la verifica da parte dell’amministrazione comunale sul rispetto contrattuale da parte dell’ ATO. Siamo certi che il buon senso possa portare tutti sul piano di un dialogo fattivo. A tal proposito, forti anche di numerose proposte ricevute, chiediamo ai Commissari di indire un’assemblea cittadina ove si possa discutere del problema delle aliquote e possano ricevere, i cittadini racalmutesi, tutte le notizie relative alla questione, specificando le motivazioni che hanno portato ad un aumento così significativo. Si possano, in tale occasione, individuare dei rappresentanti cittadini, appartenenti a varie categorie, che facendosi portavoce del volere popolare, abbiano contatti diretti con i Commissari. Confidiamo che tali proposte vengano accolte per arrivare, al più presto, ad una ragionevole soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti. 

Racalmutese Fiero
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martedì 28 agosto 2012

IL BUON SENSO

Spavento, incredulità, rabbia e qualche imprecazione : questo hanno provato i Racalmutesi quando hanno ricevuto la bolletta per il pagamento della tassa sulla spazzatura. L’aumento è stato quasi del 100%. Precedentemente l’IMU aveva provocato un salasso alle tasche dei cittadini, molti non sanno ancora come fare a pagare la seconda rata , la crisi non risparmia nessuno e in tanti hanno il problema di arrivare alla fine del mese. Come al solito a soffrire di più sono le classi meno ambienti, pensionati con il minimo sociale che, a stento, possono sopravvivere. Bisogna assolutamente fare qualcosa e in fretta; prima di tutto i Commissari devono dare un minimo di serenità e porre in essere tutte le misure possibili per eliminare o almeno attenuare il disagio dei cittadini. Le responsabilità delle precedenti amministrazioni non possono ricadere totalmente  sui cittadini. Oggi incredibilmente gli stessi che sino a ieri governavano il paese e che hanno causato un buco finanziario di 1,5 milioni , organizzano  la protesta e il malcontento  scaricando sui Commissari tutte le responsabilità. Su questo blog ci siamo sempre battuti per il rispetto della legge e delle regole, ma se queste superano la sopportabilità della stragrande maggioranza dei cittadini, rischiano di apparire quanto meno ingiuste.  L’obiettivo di risanare il bilancio del Comune,  non può avvenire in tempi così stretti da penalizzare la popolazione. Siamo sicuri che i Commissari, persone che riteniamo sensibili alle difficoltà dei cittadini, faranno tutto il possibile e si adopereranno nel migliore dei modi per dare risposte positive alla cittadinanza caduta  nella disperazione.

Roberto Salvo

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lunedì 27 agosto 2012

TARSU, LA PAROLA AI CITTADINI

Nessuna esclusiva di uno schieramento politico piuttosto che un altro. Racalmuto, per la prima volta, sembra compatta nel dire no all'aumento della tassa sui rifiuti solidi urbani. E', forse, la prima fase di una seria costituzione di consulta cittadina. Una postazione  per la raccolta delle firme, che ormai superano le quattrocento adesioni, è stata approntata sulla scalinata dei salinai e zolfatai, di fronte la nuova sede della Pro Loco. In paese non si parla di altro, nei circoli, nei bar, in piazza, l'argomento principale è la tassa sulla spazzatura. Abbiamo raccolto gli umori di alcuni cittadini.

CALOGERO GIGLIA: "non è una rivolta, ma una civile raccolta di firme con la quale si chiede ai Commissari di revocare , secondo l'art. 24 dello statuto del Comune, l'atto deliberativo che pone l'aliquota per la spazzatura pari al 70%."

PIPPO DI FALCO PRESIDENTE PROVINCIALE CONFEDERAZIONE AGRICOLTORI: "nel Comune limitrofo di Grotte, dove molti racalmutesi risiedono, la tassa per i rifiuti urbani è pari al 50% rispetto a Racalmuto. Ingiusta l'aliquota così alta nel nostro Comune."

LUIGI CAPITANO DELLA C.I.A. RACALMUTO: "dopo la nomina, da parte del ministro Cancellieri  dei Commissari, questi avrebbero dovuto individuare nel riassetto ed organizzazione del paese le priorità. Invece si ha la sensazione che vogliano far rispettare la legge a tutti i costi, non considerando le realtà locali. In questo modo si rischia di penalizzare fortemente quanti non hanno possibilità economiche, favorendo, di conseguenza l'evasione fiscale."

PEPPE GUAGLIANO GIA' PRESIDENTE DELLA PRO LOCO: "sono uno dei responsabili del comitato cittadino ART. 1 che si adopera anche per la raccolta delle firme contro l'aliquota stabilita dal Comune. Lo Stato democratico è basato sulle leggi che vanno rispettate, i cittadini pensano che queste siano a loro sfavore. Il compito del comitato cittadino è quello di far comprendere quanto le regole siano a favore della popolazione. Sulla base delle leggi, il comitato rivendica il rispetto dovuto ai cittadini e chiede che le aliquote vengano applicate in considerazione delle situazioni economiche locali e che, ogni eventuale aumento, venga fatto in maniera graduale."

GIUSEPPE CARDILLO SEGRETARIO COMUNALE PROVINCIA DI VARESE: "la legge Ronchi prevede,  per la tassa rifiuti solidi urbani, la copertura del costo nella misura dell' 80%. I Commissari applicando in toto la norma, hanno deliberato l'aumento della tassa nella misura di legge. Penso che la decisione derivi da una scelta obbligata; quando un Comune si trova in una situazione di dissesto finanziario, la legge impone e obbliga gli amministratori a deliberare le imposte e le tasse comunali nella misura massima stabilita dalla legge. Infatti: IMU  sulla seconda casa 10,6% , IRPEF 0,8% , TARSU 5,46% al mq."

I Commissari dovranno adoperarsi per venire incontro alla popolazione, considerando, soprattutto, le fasce più deboli. E' vero che paghiamo le colpe di amministrazioni passate, ma è pur vero che il pareggio di bilancio non può essere preteso nel brevissimo tempo di commissariamento in un Comune con un alto tasso di disoccupazione e una situazione economica disastrosa. Una così ampia richiesta popolare non può rimanere senza risposte concrete.

Racalmutese Fiero

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domenica 26 agosto 2012

LE VACANZE SONO FINITE: TORNIAMO A MANGIARE BENE !

La fine delle vacanze estive riporta la vita dei nostri figli alla normalità, a ritmi più scanditi dai tanti impegni scolastici e non. È il momento giusto per riprogrammare anche la gestione alimentare che durante l’estate è spesso disordinata tra pranzi al mare, tanti gelati e cene fuori. I bambini facilmente si adattano ad una gestione così disinvolta e ricca di alimenti già pronti, graditi e colorati ed è per questo importante sfruttare proprio il momento di ritorno a scuola per reimpostare o magari definire per la prima volta condotte alimentari sane.

Come cambiare ciò che ha accompagnato i nostri ragazzi per i 3 mesi estivi? Sicuramente partendo da una spesa condivisa basata sull’acquisto di carne e pesce (eventualmente anche surgelato) che sostituiscano la mozzarella, il tonno in scatola e gli affettati così pratici e pertanto abusati. Basta anche con le sole insalate, è opportuno reinserire le verdure cotte (anche i minestroni) più ricche in fibra. I gelati poi l’hanno fatta da padroni, dolci e rinfrescanti ci hanno accompagnato quasi quotidianamente, bisogna ridurne il consumo, anche senza abbandonarli del tutto, e almeno alternarli a merende ancora fresche, come un frullato di latte o yogurt con frutta o sostituirli con spuntini più sazianti, sia per la scuola che per il pomeriggio, ad esempio del pane con ricotta o con miele. Un’altra classe di alimenti negletti in estate, salvo in qualche insalatona ricca, sono i legumi, che è invece opportuno reinserire, accompagnati a dei cereali come in una pasta e ceci o pasta e fagioli (buone anche fredde) o al posto del pane accanto a della carne (spezzatino con i fagioli) o a del pesce (totani e piselli).

Insomma, una cucina più strutturata e saziante, con pasti più ordinati con l’aiuto anche dei ritmi imposti dalla scuola. Sia per chi mangia a mensa e rientra spesso a casa affamato che per chi torna a pranzo con la famiglia e ha tutto il pomeriggio davanti a sé pieno di compiti e noia, è importante contrastare il piluccamento. Sicuramente attraverso la presenza in casa di alimenti sani, e proponendo merende sazianti ma non ipercaloriche, ma anche pianificando sin da settembre l’attività fisica. A questo scopo palestre e centri sportivi offrono ogni tipo di allenamento, frequenza e costo, basta solo scegliere con i nostri figli lo sport giusto che li possa accompagnare per l’intero anno scolastico e che sia fonte di svago, socializzazione e benessere fisico. E se le finanze, o i ritmi, o la distanza, non consentono di accedere con opportuna frequenza allo sport organizzato, importante che ci sia almeno dell’attività spontanea, non organizzata, purché presente ogni giorno e non solo nel fine settimana: dalle passeggiate alla gitarella in bici, tutto è utile a contrastare le tante ore di scarsa o nulla attività che la scuola, e lo studio a casa, impongono ai nostri figli.

Come sempre, c’è bisogno di regole per crescere bene, e questo è particolarmente vero in ambito alimentare. Il ritorno alle attività scolastiche può rappresentare il momento giusto in cui i genitori ridefiniscano con chiarezza le norme dietetiche dei propri figli.

Dott.ssa Marina Cammisa
Pediatra

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sabato 25 agosto 2012

ALIQUOTE FUORI DAL...COMUNE

Infiamma la protesta per l'aumento delle aliquote sulla spazzatura. Non possiamo difendere o giustificare tale scelta. Se da una parte il Comune di Racalmuto è indebitato oltre ogni misura, per cattive gestioni precedenti, se la parte che il Comune si accollava a favore dei cittadini, per la spesa dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, è considerata procedura illegale, bisogna tenere conto di fattori inconfutabili. Il disagio in cui versa il paese, la crisi economica che non permette sperpero alcuno, mal si coniugano con la decisione dei Commissari di aumentare le aliquote o meglio, di caricare in toto ai cittadini la spesa per la nettezza urbana. Vogliamo porre l'attenzione a quella fascia di persone anziane che vivono con una misera pensione che non permette loro neanche di provvedere in maniera adeguata ai bisogni necessari. Gravare tali persone di tasse aggiuntive, oltre a non permettere loro una decorosa vita, serve solamente a farle sprofondare nella disperazione. Tutti i cittadini vogliono pagare, ma vogliono versare nelle casse comunali il giusto. Crediamo fermamente che si possano trovare soluzioni adeguate per venire incontro a cittadini pressati da troppi esborsi. Intanto si prenda in considerazione una rateizzazione, ove non fosse possibile diminuire le aliquote. Si consideri una forma di contributo o di sgravio per le fasce più deboli. Si controllino eventuali inadempienze contrattuali dell'agenzia preposta allo smaltimento dei rifiuti e se, da verifiche, risultasse una non corretta attuazione degli accordi contrattuali, si proceda immediatamente con tutti i mezzi a disposizione dell' amministrazione comunale. Siamo fermamente convinti che i cittadini racalmutesi sapranno portare avanti ogni manifestazione con impegno e civiltà nel rispetto delle regole.

Racalmutese Fiero
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giovedì 23 agosto 2012

CHE SARA'.....DI QUESTO PAESE

..."La noia e l'abbandono son la tua malattia..." così cantava nel 1971 Josè Feliciano. Dopo quarantuno anni, per Racalmuto sembra un motivo perfettamente attuale. Nei bar, pochi tavoli e qualche astante con l'immancabile bottiglia di birra tra le mani, come a voler stringere l'unica distrazione possibile in un paese che offre sempre meno e che poco si adopera per attirare il turista e per trattenere i locali. Molti i giovani che cercano divertimenti fuori da un paese che non riesce ad organizzare nulla. Di chi la colpa? Di una passata amministrazione che non ha saputo costruire e alla quale poco ha importato adeguare la realtà locale ai tempi? Di un'attuale gestione amministrativa che non ha messo in programma e in bilancio nessun evento stagionale per Racalmuto? Non crediamo; l'attuale amministrazione prefettizia deve fare i conti con un debito pregresso che si è inesorabilmente accumulato negli anni. Inoltre, da non trascurare, l'indolenza paesana e una mentalità poco incline ai cambiamenti. Nessun accenno, soprattutto da parte dei giovani e di quanti amano questo paese di una pur minima iniziativa. E dire che le nuove generazioni dovrebbero rappresentare il futuro; a loro vengono affidate le sorti di ciò che stanno vivendo. Su di loro sono riposte le speranze di una rinascita sociale e culturale. A loro appartiene un paese da preservare. A loro sarà affidata, in futuro, la guida del paese. La musica nei locali ad alto volume, sembra suonare per sporadici passanti. Si vive un paese come se non ci appartenesse, come se lo avessimo in prestito o come se dovessimo, prima o poi, lasciarlo inesorabilmente.

Racalmutese Fiero
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mercoledì 22 agosto 2012

ALLA FINE CI SIAMO ANDATI

"Io sono di Catania, il mio collega, dottore  Buda, viene da Reggio Calabria, la dottoressa Gabriella Tramonti è campana, siamo meridionali, non arriviamo dalla luna". Così esordisce il dottor Galeani, durante un recente incontro con Roberto Salvo e Salvatore Alfano di Castrum Racalmuto Domani. Alla fine ci siamo andati; lo scopo era di farci conoscere dal momento che raccontiamo di Racalmuto e dei racalmutesi; ci sembrava giusto presentarci di persona per un breve incontro e scambio di opinioni. Dopo il plausibile imbarazzo, dovuto forse a motivazioni presunte dei due Commissari circa la nostra richiesta di presentazione, il colloquio intraprende una forma piacevolmente distesa. La stanza è quella del Sindaco: una scrivania in fondo, al muro una foto del nostro Presidente Napolitano, un tavolo al centro e, attorno a questo, noi di Castrum e i due Commissari. Sono stati toccati tanti argomenti, abbiamo parlato dei problemi del paese in generale e della possibilità di risolverli almeno in parte. Sostanzialmente, abbiamo trovato motivi di coincidenza. La discussione ha spaziato dal precariato, alla fattibilità dei progetti in corso. Abbiamo ascoltato, a tal proposito, che se i progetti vengono individuati come utili per la comunità racalmutese, i Commissari impiegano pochissimo tempo a deliberare. L'obiettivo, riferiscono, è quello di azzerare il debito contratto dal Comune in questi anni. Con attenzione abbiamo colto le parole del dottor Galeani: "I racalmutesi devono avere fiducia nelle istituzioni, in noi, non devono vederci come poliziotti. Non siamo qui per reprimere, il nostro compito è traghettare il paese verso la democrazia, la legalità e, quindi, la libera scelta dei rappresentanti amministrativi. Siamo fermamente convinti che, in questo modo, il paese di Sciascia, potrà crescere e non progredire solamente con un ricambio generazionale che porrebbe il paese indietro rispetto ad altre realtà nazionali". L'altro Commissario, il dottor Buda, del ministero degli Interni, ci ha parlato della legalità, dell’idea sbagliata che alcuni cittadini hanno nel loro modo di pensare e di vivere il quotidiano, della quasi impossibilità dei siciliani e dei meridionali in genere, di sentire proprio lo Stato, come pure  nel riconoscere le istituzioni, strumento di regole della democrazia e della civile convivenza. Abbiamo sentito il dovere di esortare i Commissari a cercare ancor di più  il contatto con la gente e invitiamo i racalmutesi a rivolgere con fiducia quanto di veramente concreto pensano si possa fare per il bene comune. Anche noi, del blog Castrum, cercheremo di formulare delle proposte nel prossimo futuro, da proporre ai Commissari e ai racalmutesi. Dopo una calorosa stretta di mano, un impegno a rivedersi presto, siamo usciti con la convinzione di avere incontrato delle persone serie, che amano il loro lavoro e lo portano avanti con impegno e sacrificio. Ci auguriamo che Racalmuto abbia la volontà di affidarsi con fiducia a questa gestione commissariale che, ripetiamo, non è a vita, ma preparatoria verso libere e democratiche scelte civili. Ai Commissari rivolgiamo i nostri ringraziamenti per la disponibilità dimostrata e mettiamo anche a loro, come a tutti i cittadini di Racalmuto, questo blog a disposizione.

Roberto Salvo                                                                                                           Salvatore Alfano

                                                                                                                      


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martedì 21 agosto 2012

Follia o saggezza?

Quando vengo a trovare mia madre a Racalmuto, mi viene spontaneo il desiderio di portare un fiore sulla tomba di mio padre. Un modo concreto di ricordarlo, di esprimere il mio immutato affetto e la riconoscenza per essere stato un ottimo padre.
Durante una di queste visite al cimitero, sento parlare ad alta voce e in modo concitato. Mi giro e vedo avanzare una signora di mezza età, un po’ malvestita, un po’ spettinata: tiene un mazzo di fiori da campo e un po’ di garofani, ha gli occhi lucidi e una sorta di rabbia nella voce. Penso tra me e me che forse non ci sta con la testa….
Non mi allontano, non la ignoro ma incrocio il suo sguardo, mi metto in ascolto empatico, lei si avvicina sempre di più e rivolgendosi a me dice :’vidissi sti tompi tutti chini di fiuri, mi fannu arrabbiari, pirchì a ccu assa e a cu nenti? Chissi nun hannu bisognu di mia, io vaju vidennu li tompi abbannunati, ca nun hannu anuddru ca ci porta un fiuriddru, nun sunu figli di Dio vidè?’
Cosi andava posando un fiore in ogni tomba abbandonata da qualche tempo. L’avrei abbracciata quella signora per la sua sensibilità, per quella specie di uguaglianza universale che, anche in quel luogo, andava invocando! Mi è rimasta nel cuore. Non so chi sia, spero di incontrarla di nuovo. Chissà se posa un fiore anche sulla tomba del nostro caro illustre Nanà!

Maria Di Naro
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lunedì 20 agosto 2012

Delitto Notarbartolo alla luce del "Il ritorno del Principe"

Secondo una versione schematica e semplicistica del processo per il delitto Notarbartolo, la Corte d’assise di Bologna giudica  colpevole il Palizzolo  con sentenza del luglio 1902, condannandolo a 30 anni di reclusione. Ma, a seguito della  pressione esercitata dal Comitato “Pro Sicilia”, la Corte di Cassazione, poco dopo, il 27 gennaio 1903, annulla la sentenza di Bologna per un “vizio di forma”, aprendo così la via all’assoluzione del Palizzolo. Questa versione, oltre ad ignorare il fatto storico di una grande manifestazione antimafia, la prima forse della storia, promossa dal partito antipalizzoliano  Renda in  Storia della mafia pag.154,  Umberto Santino antimafia civile e sociale), ed attribuire erroneamente al “sentire mafioso” dei Siciliani l’esito del processo,  non tiene conto che nella vicenda del processo per il delitto Notarbartolo, durata 10 anni, sono da tenere in considerazione  vari  fattori di natura politica e la concomitanza con importanti eventi storici. (Come fa notare Renda op.cit.paf.150 “Quando si scopre il cadavere del Notarbartolo sul treno fra Termini e Trabia, gli ospedali di Palermo sono ancora pieni dei feriti di Caltavuturo…. Non passano  che alcune settimane, e il movimento dei Fasci dei lavoratori dilaga impetuoso”  e più avanti: “Tecnicamente, fra la denuncia contro i fasci accusati di mafia e la mancata denuncia contro il Palizzolo come mandante in assassinio non vi è alcun rapporto. Nella realtà, il legame è assai profondo. Intanto per le autorità. Il clima di tensione. che subito dopo l’assassinio del Notarbartolo si instaura a Palermo, è tale che politicamente ne nasce un turbinio di situazioni difficili da classificare per ordine di importanza, chiamando magistratura e polizia a indagare contemporaneamente sulla mafia «vera» che ha eseguito l’omicidio dell’ex direttore generale del Banco di Sicilia e sulla mafia «presunta» che dovrebbe mettere a ferro e fuoco la Sicilia.). In “Il ritorno del Principe” di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato (pag.206), leggiamo: “un eventuale condanna definitiva di Palizzolo era, dunque,incompatibile con gli equilibri politici esistenti?  Direi proprio di si.”  E ancora: “L’assoluzione del Palizzolo non era un’eccezione, ma un caso paradigmatico di quella che era la normalità” invece “ La consegna di mafiosi dell’ala militare, (ilFontana, esecutore materiale del delitto) mediante patteggiamento all’interno della classe dirigente con gli esponenti dell’alta mafia è sempre rientrata, nelle tradizioni del sistema mafioso”. (op. cit.pag.207). Il presidente del Consiglio Depretis alcuni anni prima, nell’ottica di questi equilibri politici, per mantenere un assetto di potere “che ripartisce le potestà sovrane dello Stato tra borghesia industriale del Nord e classe dirigente meridionale”  (in Il ritorno del Principe pag.202), aveva rifiutato di emanare il decreto ministeriale necessario a dare esecuzione all’articolo 7 della legge di pubblica sicurezza con il quale si disponeva che per esercitare la funzione di guardia campestre occorreva avere la fedina penale pulita. Una norma necessaria per contrastare la mafia.  A questo proposito scrive Renda (op. cit. pag 125): “Esisteva la legge , ma si faceva in modo che per legge non fosse impedito che il mafioso fosse campiere, curatolo o guardiano”. Caso emblematico del prevalere della logica degli equilibri politici era stato anche quello del procuratore generale  Tajani, del mandato di cattura da lui fatto spiccare contro il questore Albanese e degli ostacoli  e mancato sostegno che gli furono opposti dalle autorità governative locali e dallo stesso Ministero, delle sue dimissioni dalla magistratura in senso di protesta. (vedi ai nostri giorni De Magistris, Forleo, etc!).  Diceva Sciascia: “Il potere non è nel Consiglio comunale di Palermo. Il potere non è nel Parlamento della Repubblica. Il potere è sempre altrove. …...”In “Il ritorno del Principe” di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato leggiamo: “Le imposture del potere non servono infatti solo a legittimarlo ma anche a celare la sua oscenità. Il vero potere è sempre “osceno”. Opera cioè nel fuori scena. Nel 2006 la voce della società civile siciliana riesce ad imporre nelle primarie la candidatura di Rita Borsellino. Ma la reazione dei vertici fu immediata e Rita fu lasciata priva di sostegno! (Il ritorno del Principe pag.23) Nel 2008 viene respinta a larghissima maggioranza la proposta di impedire che facciano parte  della Commissione Parlamentare Antimafia soggetti inquisiti per mafia e di detta Commissione entrarono a fare parte soggetti condannati per fatti di corruzione con sentenza definitiva. (Il ritorno del Principe pag.48). Non ci sono due Sicilie, non c’è nessun “spartiacque”: condanna di Palizzolo, assoluzione di Palizzolo, repressione dei fasci siciliani, “assoluzione” di Andreotti, Cuffaro senatore, vicenda di Rita Borsellino e quant’altro. Prevale sempre il potere osceno!  Finora!

Giuseppina Ficarra

 
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